sabato 6 febbraio 2016

La difesa non e’ piu’ legittima

di Alfonso Giordano

Si crede generalmente che la funzione dell’interprete si limiti alla più fedele riproduzione di ciò che costituisce l’oggetto dell’interpretazione, rispettando naturalmente i limiti segnati dalla struttura della cosa o dal suo autore, risultanti dalla volontà di quest’ultimo, espressa o desumibile dalle circostanze. Ma, al contrario, un esame più approfondito disvela che l’opinione richiamatain realtà appare lacunosa e superficialerispetto ai molteplici casi in cui l’opera dell’interprete viene a colmare un incipiente segmento sottile e oscuro,ma esistente in embrione, senza il quale l’oggetto dell’ermeneutica – sia esso un brano musicale ovvero una fattispecie normativa – non sarebbe identificabile nella sua individualità caratterizzante.Ciò appare assai perspicuo, ad esempio, valutando l’attività di un direttore d’orchestra, la cui importanza è divenuta patrimonio comune attraverso una saggia tradizione, che ne ha fatto un postulato; ma che, forse, non risulta onninamente comprensibile, dal momento che a esprimere i suoniovviamente sono soltanto gli orchestrali, mentre l’opera direttoriale a prescindere dall’apparente ginnastica gestuale (che, del resto,ha sua funzione e un suo immediato riscontro nei confronti di chi esegue materialmente)resta pressoché ignota o misteriosa  ai più. Ma, per contro, ai veri intenditori non sfuggel’essenzialitàe l’importanza delmodo di presentare l’opera che fa sembrare,all’orecchio raffinato, l’esecuzione di un medesimo brano di musica, da parte di due distinti direttori, quali opere sostanzialmente diverse. Sono, si badi, le stesse note, quelle segnate dal compositore, e tuttavia la melodia dell’uno sembra non coincidere con quella dell’altro.Ed è palese che ciò avvenga perché ciascuno dei due ha costruito in modo differente nel margine di cui abbiamo fatto sopra riferimento, fornendo una propria versione a complemento della struttura dell’insieme.Da ciò emerge, a mio avvisoin maniera indubitabile, la funzione non soltanto integrativa, ma addirittura (almeno parzialmente)creativa dell’attività interpretativa. Clicca qui per continuare a leggere
   

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